Software Defined Infrastructure:ecco cosa sapere
Diversi decenni fa, il mondo delle aziende ha scoperto la virtualizzazione, una soluzione per trasformare le modalità in cui venivano utilizzate le risorse dell’infrastruttura IT.
L’astrazione logica tra l’hardware fisico e le risorse software è ciò che consente alle organizzazioni di migliorare le prestazioni e la fornitura dei servizi.
Da allora, il settore si è evoluto e oggi sperimenta richieste senza precedenti sulla moderna infrastruttura IT, dalla disponibilità del servizio a maggiore flessibilità e crescente bisogno di sicurezza.
La dipendenza dalla tecnologia, per raggiungere utenti finali e clienti, ha costretto i fornitori a trovare modi nuovi ed efficaci per soddisfare gli standard elevati degli accordi di SLA.
Tra questi vi è l’infrastruttura definita dal software (SDI).
Con tale termine ci si riferisce al funzionamento e al controllo dell’infrastruttura IT interamente utilizzando tecnologie software e senza coinvolgimento dell’elemento umano.
Il trend Software Defined Infrastructure (SDI) è emerso come un approccio promettente per affrontare le ampie richieste di massimizzare il valore potenziale delle implementazioni dell’infrastruttura.
I processi in SDI, tra cui il controllo dell’infrastruttura, la gestione, il provisioning, la configurazione e altre operazioni architetturali, vengono eseguiti automaticamente tramite software in base ai requisiti dell’applicazione e alle politiche operative.
Poiché le modifiche non dipendono o sono limitate al coinvolgimento umano, l’SDI consente processi di infrastruttura intelligenti basati sui requisiti operativi IT in continua evoluzione e in tempo reale.
L’infrastruttura IT diventa quindi intelligente, prendendo da sola decisioni intelligenti al fine di raggiungere vari obiettivi.
In definitiva, l’SDI consente all’infrastruttura di operare come un ambiente IT consapevole, scalabile e ottimizzato, per consentire processi aziendali veramente agili.
Lo stack di una Software Defined Infrastructure comprende in genere i seguenti componenti:
- Infrastruttura fisica.
A livello di macchina, SDI comprende le risorse hardware come server e dispositivi di rete, oltre a firmware, hypervisor e altri terminali endpoint.
I componenti dell’infrastruttura possono essere ridimensionati su base continuativa per soddisfare le mutevoli esigenze IT, mentre la funzionalità SDI può includere l’infrastruttura in espansione.
- Strati di virtualizzazione.
La virtualizzazione viene applicata alle risorse dell’infrastruttura come lo storage e i componenti di rete.
Viene mantenuta un’architettura eterogenea delle risorse di calcolo. Questo componente si trova direttamente sopra il livello dell’infrastruttura fisica all’interno di un’architettura SDI.
- Funzionalità definite dal software.
Funzionalità come Software-Defined Networking (SDN), Software-Defined Compute e Software-Defined Storage vengono applicate al livello virtualizzato delle risorse di elaborazione.
I sistemi di monitoraggio e controllo intelligenti vengono implementati per trasformare automaticamente le risorse di rete, elaborazione e storage in base alle policy dell’architettura.
Gli utenti finali possono definire i propri requisiti relativi al provisioning delle risorse e alla distribuzione dei server. Mentre i sistemi di controllo intelligenti si assumeranno la responsabilità di configurare l’infrastruttura sottostante e gestire le risorse virtualizzate.
- Servizi di gestione.
A livello di gestione dell’infrastruttura, SDI può coinvolgere l’interfaccia utente per definire parametri quali prestazioni SLA, disponibilità, scalabilità ed elasticità.
Gli amministratori IT o gli utenti interni possono anche richiedere il provisioning delle risorse.
Il livello dei servizi di gestione si occuperà di tutte le operazioni dell’infrastruttura necessarie per garantire il mantenimento degli standard desiderati di SLA e prestazioni.
Un prerequisito fondamentale è che l’approccio SDI va oltre l’implementazione dei componenti fondamentali e dovrebbe essere progettato per realizzare gli attributi chiave di una strategia di successo.
Questi attributi possono variare in base ai requisiti organizzativi relativi a scalabilità, agilità, sicurezza, prestazioni, affidabilità e conformità dell’infrastruttura.
Vantaggi per le aziende
La Software Defined Infrastructure consente alle organizzazioni di controllare il modo in cui i carichi di lavoro IT sono distribuiti e ottimizzati per massimizzare il valore potenziale dell’infrastruttura.
Ad esempio, è possibile trarre vantaggio dalla tecnologia e fornire livelli ottimali di erogazione del servizio per i clienti in termini di bassa latenza e alte prestazioni come chiave di differenziazione competitiva.
La capacità di realizzare il vero potenziale delle implementazioni dell’infrastruttura e di gestire un’agile architettura basata su software consente alle organizzazioni di testare nuovi modelli di business e offrire migliori esperienze in risposta alle mutevoli tendenze del mercato.
Per le organizzazioni più lungimiranti, l’SDI continua a prevalere come abilitatore aziendale chiave per gli scenari che apre in termini di automazione, intelligence e virtualizzazione applicata alle tecnologie dei data center basati su cloud.
Esempi di SDI
La strategia SDI incentrata sul software si concentra sull’utilizzo di hardware pronto all’uso invece di investire in soluzioni proprietarie e personalizzate.
Il software è utilizzato per colmare il divario nella trasformazione delle piattaforme hardware commerciali in un’infrastruttura back-end flessibile e scalabile.
I progetti hardware open source possono ulteriormente aiutare a rimuovere le barriere nel ridimensionamento dell’infrastruttura per soddisfare gli standard desiderati di un’architettura SDI.
Alcuni esempi di Software Defined Infrastructure comprendono progetti con design modulare, per i quali l’adattabilità diventa attributo chiave ed è abilitata tramite la modularità nella progettazione dell’architettura software.
I ruoli delle diverse risorse dell’infrastruttura sono distribuiti tra diverse funzionalità tecniche, come definito dal software.
Ma anche tecnologie open source, che rimuovono le barriere che impediscono il funzionamento elastico e flessibile dell’infrastruttura.
Un’architettura SDI richiede più interfacce e componenti per operare come pool integrato.
Seguendo gli standard aperti, le organizzazioni possono creare un ambiente IT open e agile che consente al software di gestire, configurare, fornire e far funzionare l’infrastruttura in modo autonomo, rispettando gli standard prestazionali previsti.
Ultimi post
- Intranet aziendale
- Sprint Execution
- Network Access Control
- Container as a Service
- Red team e Blue team
Categorie
Tag