Design Thinking:
cos’è e come usarlo in azienda
Il Design Thinking non è una proprietà esclusiva dei designer: tutti i grandi innovatori della letteratura, dell’arte, della musica, della scienza, dell’ingegneria e degli affari lo hanno praticato.
Quindi, perché chiamarlo Design Thinking?
La particolarità del Design Thinking è che i processi di lavoro dei designer possono aiutarci a estrarre, insegnare, apprendere e applicare sistematicamente queste tecniche incentrate sull’uomo per risolvere i problemi in modo creativo e innovativo, nei nostri progetti, nelle nostre attività, nelle nostre aziende, nelle nostre vite.
Alcuni dei marchi leader a livello mondiale, come Apple, Google e Samsung, hanno rapidamente adottato l’approccio del pensiero progettuale e le principali università di tutto il mondo insegnano la relativa metodologia, tra cui Stanford, Harvard, Imperial College London.
Prima di incorporare il design thinking nei flussi di lavoro, bisogna sapere cos’è e perché è così popolare.
Cos’è il Design Thinking
Il Design Thinking è un processo iterativo in cui si cerca di comprendere i propri dipendenti, gli utenti, si impara a conoscere le sfide e a ridefinire i problemi e creare soluzioni innovative da prototipare e testare.
L’obiettivo generale è identificare strategie e soluzioni alternative che non sono immediatamente evidenti con il livello iniziale di comprensione.
Il pensiero progettuale è più di un semplice processo; apre un modo completamente nuovo di pensare e offre una raccolta di metodi pratici per aiutare ad applicare questa nuova mentalità.
In sostanza, il pensiero progettuale:
– Ruota attorno a un profondo interesse a comprendere le persone per le quali progettiamo prodotti e servizi.
– Aiuta a osservare e sviluppare empatia con gli utenti target.
– Migliora la capacità di mettere in discussione: nel pensiero progettuale si mette in discussione il problema, i presupposti e le implicazioni.
– Si rivela estremamente utile quando si affrontano problemi mal definiti o sconosciuti.
– Coinvolge la sperimentazione continua attraverso schizzi, prototipi, test e prove di nuovi concetti e idee.
Design Thinking in azienda: quali sono i vantaggi
Alcuni dei principali vantaggi del Design Thinking sono i seguenti:
User-centered
Aiutare a incentrare il processo di risoluzione dei problemi sull’utente finale, assicurando che le soluzioni vengano prodotte tenendo conto delle esigenze, dei desideri e delle motivazioni dell’utente.
Questo approccio incentrato sull’utente contribuisce allo sviluppo di soluzioni desiderabili e utilizzabili.
Creatività
Sviluppa la creatività e aiuta a produrre idee uniche incoraggiando un’ampia varietà di potenziali soluzioni e abbracciando la sperimentazione.
Il Design Thinking, attraverso la promozione del pensiero creativo, aiuta le organizzazioni e le persone a trovare soluzioni nuove e insolite a sfide complicate.
Cooperazione
Promuove la collaborazione e i team interfunzionali riunendo persone provenienti da molti background e discipline insieme per lavorare verso un obiettivo condiviso.
Questa dinamica di squadra diversificata contribuisce a una gamma più ampia di idee e metodologie di risoluzione dei problemi, con conseguenti soluzioni di maggior successo.
Risoluzione dei problemi
È un metodo organizzato ed efficace di problem solving, che aiuta le aziende e le persone a risolvere sfide difficili.
Il processo aiuta a chiarire il problema, la generazione di soluzioni alternative e la convalida della soluzione attraverso il test e l’iterazione.
Iterazione
È un approccio iterativo che consente il perfezionamento e il miglioramento delle idee sulla base del feedback e dei test degli utenti.
Questo metodo consente una rapida iterazione e test, che aiuta a identificare la risposta ottimale in modo più rapido ed efficiente.
Valore aziendale
Il Design Thinking può produrre valore di business creando soluzioni che soddisfino le esigenze degli utenti.
Ciò aumenta la felicità e la lealtà dei consumatori. Inoltre, incoraggiando l’innovazione e la creatività, il Design Thinking può aiutare le aziende a stare al passo con la concorrenza e raggiungere il successo a lungo termine.
Adattabilità
Il Design Thinking è una metodologia versatile e adattiva che può essere utilizzata per una vasta gamma di sfide e circostanze.
Grazie alla sua adattabilità, è uno strumento vantaggioso per aziende e privati in una vasta gamma di settori.
Le fasi del Design Thinking
Il pensiero progettuale è un processo iterativo e non lineare che si sviluppa in cinque fasi:
Fase 1: Enfatizzare
Il primo step è l’attività di analisi delle esigenze del cliente. Empatizzare significa condurre ricerche online e sul campo per sviluppare la conoscenza di ciò che gli utenti fanno, dicono, pensano e sentono.
Metterci nei panni di qualcun altro – una parte del nostro comportamento subconscio – provoca cambiamenti misurabili nel nostro stile cognitivo, aumentando il nostro cosiddetto pensiero legato al contesto (field-dependent thinking).
Fase 2: Definire
In questa fase di definizione vengono raccolte le informazioni create e recepite durante la fase di empatia. Il problema da risolvere dev’essere definito dal punto di vista delle persone, non come un obiettivo di business.
Fase 3: Ideare
In questa fase si sono raccolte le informazioni per capire gli utenti e le loro esigenze nella fase dell’empatia, si sono analizzate e sintetizzate le osservazioni nella fase di definizione e si è arrivati ad una dichiarazione del problema incentrata sulle persone direttamente interessate.
Con questo bagaglio di conoscenze acquisite, il team di lavoro inizia a “pensare fuori dagli schemi” per identificare nuove soluzioni al problema e cerca modi alternativi di rappresentarlo.
Fase 4: Realizzare un prototipo
Il team produrrà una serie di versioni del prodotto o del servizio in modo da poter esaminare la soluzione dei problemi individuati nella fase precedente.
Le idee possono essere realizzate su carta, interfacce digitali o qualsiasi altro tipo di rappresentazione veloce che consenta di trasmettere l’idea agli interlocutori.
Questa è una fase sperimentale e l’obiettivo è identificare la migliore soluzione possibile per ciascuno dei problemi individuati durante le prime tre fasi.
Fase 5: Testare
L’ultima fase del Design Thinking consiste nel provare il prodotto completo utilizzando le soluzioni individuate durante la fase precedente.
Il prototipo viene sperimentato con clienti reali per verificare che raggiunga gli obiettivi previsti. Alla fase di test segue lo sviluppo vero e proprio.
Design thinking e trasformazione aziendale
Come avrebbe detto Leonardo Da Vinci, “L’arte non è mai finita, solo abbandonata”.
La nostra ricerca per migliorare l’esperienza del cliente non è mai completa: dovremmo testare e ottimizzare continuamente per trovare nuove idee per migliorare.
Nel mondo di oggi, l’adozione della trasformazione digitale per tutte le pratiche aziendali è un must e la metodologia del pensiero progettuale è un modo efficace per affrontare i problemi che questa transizione presenta.
Sia che si seguano le fasi proposte sopra o che si scopra il proprio processo di pensiero progettuale, l’adozione del metodo aiuterà a vincere più sfide di quanto si pensi, sfruttando il meglio di ciò che si ha in azienda: tecnologia e persone.
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